L’Archeoparco di Baragiano è stato riaperto al pubblico il 13 agosto 2024 dopo la realizzazione di una serie di interventi finanziati dal Piano di Sviluppo e Coesione 2000-2020 della Regione Basilicata.
Obiettivo del progetto è stato creare un sistema innovativo e tecnologicamente avanzato di infrastrutturazione culturale, composto da elementi dinamici e statici, in grado di fondere la vocazione narrativa alla didattica con la realizzazione di un percorso conoscitivo ed emozionale.
Il percorso, scandito da installazioni scenografiche, racconta le radici della Basilicata tra la metà del VII e gli inizi del V secolo a.C. Lo spettatore viene coinvolto in uno scenario affascinante ed evocativo, caratterizzato da citazioni e grafismi, compiendo un viaggio nel tempo di 2.500 anni. Protagonista assoluto è Basileus, il principe-guerriero la cui sepoltura a Baragiano si è trasformata in uno straordinario scrigno di reperti archeologici con corredo di armi e vasi databili alla fine del VI secolo a.C. Per la ricchezza del materiale ritrovato, è considerato uno dei contesti funerari di maggiore rilevanza del Mezzogiorno.
L’Archeoparco, che ha beneficiato del supporto scientifico della Sovrintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio della Basilicata e del Dipartimento Scienze Umane dell’Università degli Studi della Basilicata, si inserisce fra gli attrattori turistico-culturali della regione.
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